I voti (giudizi) a scuola

E qui dipende da cosa si intende per scuola.

Se è quella struttura che dispensa conoscenze con più o meno buona volontà a tutti e poi per i risultati ciascun ragazzo è responsabile del suo, allora si possono anche dare dei giudizi, possiamo giudicare: tu sai tu no, e non è colpa del docente ma dell’alunno. Salvo poi ricordarci che il giudizio è espressione personale del docente e non un dato oggettivo.

Se è quella struttura che deve portare ogni singolo bambino al massimo livello possibile di competenze per affrontare il mondo di oggi, allora più che giudicare si dovrebbe aiutare ciascuno a migliorarsi rispetto al punto in cui si trova. In questo caso servirebbe indicare a ciascuno a che punto sta nel percorso dell’apprendimento di una certa competenza. Come del resto fanno tutti i buoni maestri di sci, di musica, di singole discipline sportive. Il risultato atteso non sarà che siano tutti uguali, ma che ciascuno abbia ottenuto il meglio di sé nelle molteplici attività e competenze che la scuola propone. E poi misurare, quando serve, le competenze reali per assumere certi incarichi o anche per perfezionare certi studi.

Ma quale scuola abbiamo?