Normalmente si dice “guardare o vedere dietro” per indicare la capacità umana (solo?) di rappresentare nella propria mente elementi non visibili dai sensi in quel momento: vedo un cane davanti a me ma me ne rappresento altri nella mia mente, vedo sfrecciare un’auto e mi immagino un possibile incidente, vedo molte persone riunite a cerchio e mi immagino un qualche oggetto interessante in mezzo ecc., vedo una persona e mi ricordo di fatti collegati a lei o, in ogni caso, mi si attivano dei ricordi.
Ho individuato una situazione che si collega alla nostra mappa semantica, una alla capacità di inferire conseguenze, una cause, ed una ricordi. Possiamo essere ancora ad un livello che condividiamo con gli esseri viventi in generale se le nostre reazioni non sono legate alla lingua: dietro la parola cane emerge Argo il cane di Ulisse perché l’ho conosciuto attraverso la lingua scritta o Zante il cane del mio vicino di casa perché mi è stato detto con parole dal vicino stesso; dietro all’immaginare un incidente stradale possono attivarsi immagini e racconti della televisione, di altre persone o ad articoli di un giornale o pagine di un libro. Va da sé che più avrò letto, più avrò ascoltato parole, più la mia mente potrà comprendere ciò che i sensi comunicano in quel certo momento. E questa è una base da cui partire.