Ma perché la scuola sempre?

Perché si deve sempre cambiare le regole a scuola?

1 – Non interessa veramente, se non a pochi

2 – Avrebbe bisogno di cambiare così come è cambiata la società, ma questo comporta delle modifiche nel pensare dei cittadini e anche nei docenti e le modifiche, si sa, non avvengono attraverso le parole ma solo in esperienze forti e spesso poco gradevoli (quante cose ha cambiato il Covid nella nostra vita, cose che c’erano già prima ma era disdegnate).

3 – Essendo ritenuta come valida la vecchia scuola del secolo scorso dalla maggior parte dei cittadini, ovviamente i politici non decideranno di creare una “buona scuola” che non darebbe voti, ma si adatteranno a ciò che la maggioranza pensa.

4 – Così i politici che vorrebbero cambiarla perché la ritengono importantissima come struttura educante e per l’istruzione generale, non ci riescono, nonostante le buone leggi che possono approvare, perché queste sono poi abbandonate a sé stesse e così non hanno efficacia. Coloro invece che perseguono il voto del cittadino come obbiettivo massimo, ignorano tutto quello che la scienza pedagogica e didattica può dire e si adeguano al desiderio della maggioranza.

Così la scuola, sballottata qua e là, rimane una struttura costosa, con pochi risultati, quindi un parcheggio (gradito) e inutile, in larga misura, per la crescita culturale di un popolo.

Ma non dobbiamo preoccuparci perché una minoranza che impara c’è.