CAMPORI (da R.Raffaelli)
E’ posto sulla sinistra dell’Esareolo, alla distanza di circa un chilometro di strada ruotabile al nord da Pievefosciana, e a due dal suo capoluogo. E’ composto di sole 18 case con 30 famiglie e 180 abitanti. Dipende dalla parrocchia di S. Michele del Castello, ed ha nel suo centro un Oratorio sotto il titolo di Santa Maria.
Il Repetti ritiene esser quello stesso fondato nel 773 da prete Gandualdo nei suoi possessi in loco Castronovo in Vico Campolo; ma noi siamo d’avviso che la chiesa del Vico Campolo fosse quella di cui abbiamo diffusamente parlato nella descrizione di Castelnuovo (pag. 54). Ed in tale opinione ci confermano altre carte degli anni 740, 839, e 986, nelle quali è rammentato il Vico Campolo nel distretto di Castelnuovo.
Trassero i natali nel piccolo paesello di cui parliamo i genitori del Cardinale Pietro Campori, che fu Vescovo di Cremona, i quali passarono ad abitare a Castelnuovo sul principio del secolo XVI, portando seco per casato il nome della loro patria d’origine. Il Cardinale ebbe diversi fratelli, ma uno solo per nome Giov. Battista lasciò successione, e fu padre di Pietro Marchese di Soliera, da cui discende la nobile famiglia dei Marchesi Campori che anche attualmente fiorisce ed illustra la città di Modena e l’Italia nostra.
Nei tempi trascorsi gli abitanti dei villaggi di Campori e Marcione, essendo sulle due sponde dell’Esareolo, avevano l’onere di mantenere un ponticello di legno per transitare quel fiume ed erano in compenso esonerati dalla prestazione delle opere gratuite, dette comandate, a favore della Comunità, alle quali andavan soggetti tutti gli abitanti della medesima dai 18 ai 60 anni. Soltanto nel 1824 ne furono dispensati per Decreto Governativo (1).
Ed ora nella medesima località sorge un bel ponte in macigno costruito sul disegno dell’Ingegnere Malaspina quando fu aperta dal Governo Estense la via delle Radici.
Per compiere la visita del Comune di Castiglione restano ancora i due paesi di Piano di Cerreto e di Mozzanella, ai quali ci condurremo comodamente mettendoci sulla nuova strada che da Pontardeto porta a Villa Collemandina.
Note
(1) Atti Governativi 20 gennaio 1824, N. 2495.