Comunità di Piazza al Serchio

COMUNITA’ DI PIAZZA AL SERCHIO (da R.Raffaelli)

Da Cascianella, retrocedendo a Casciana, e quindi alla via Provinciale, seguiteremo il nostro viaggio, e saremo in breve nel Comune di Piazza, che dal 1863 in poi si appella Piazza al Serchio (1), forse a denotare che giace proprio sulla riva, ed estende le sue terre sulle due sponde del fiume.
Comprende i paesi di Petrognano, S. Donnino, Piazza e Sala, Livignano, Borsigliana, S. Michele, Nicciano, Colognora, Cogna, S. Anastasio, e Gragnana; conta nell\’insieme 2055 anime, che formano 350 famiglie, con 379 abitazioni. Anche quassù è da notarsi con compiacenza un aumento significante di popolazione, come negli altri Comuni del Circondario, segno evidente (al dire degli economisti) di ben’essere e di moralità.
Venticinque anni addietro la statistica dava solamente 1745 abitanti.
Confina a levante con S. Romano e Sillano; a ponente col Minuccianese; a settentrione con Giuncugnano; ed a mezzogiorno con Camporgiano.
La coltivazione del suo terreno è assai estesa e ben fatta. I campi, quantunque vicini a\’ monti, sono fertili e danno buoni raccolti di grano, formentone, segala, scandella ec. La vite si coltiva in molti luoghi, ed in alcuni rende vino discreto; ma in altri, per quanto vegeti bene, di rado conduce a perfetta maturazione i suoi grappoli. Le piante e le erbe spiegano un singolare rigoglìo; ed avvi abbondanza di ottime frutta, specialmente di pera, mela e noci, di cui vedonsi alberi secolari. Le selve de\’ castagni ed i pascoli occupano gran parte di codesto territorio, che alimenta ben 900 capi di bestie grosse, e 2070 di minute fra pecore e capre.
La maggior ricchezza del Comune adunque è riposta nella raccolta delle castagne, e nel frutto della pastorizia. Il bestiame minuto poi, al giungere della fredda stagione, è condotto dai solerti pastori nelle Maremme Toscane, ove colla vendita del latte, del formaggio e degli agnelli e capretti ritraggono di che campare e svernare la famiglia e la greggia.
Due fiumi principali bagnano il territorio comunale di Piazza, l’uno che discende dalI’Appennino di Sillano detto il Serchio di Soraggio; l’altro che precipita dall’Alpe Apuana del Pisanino, denominato il Fiume ed anche il Serchio di Minucciano. Ambedue si uniscono presso Petrognano e formano il Serchio propriamente detto, come vedremo in appresso. Vi scorrono pure tre altri fiumicelli o torrenti, cioè quello di Tea, che da Magliano passa sotto Gragnana e S. Anastasio, ove si unisce all’altro di Capoli, per scaricarsi a S. Michele nel fiume di Minucciano; e il terzo detto Covezza, che, scendendo dall’Appennino, divide la Comunità di Piazza da quella di S. Romano, entrando nel Serchio al confine di Camporgiano. Queste acque animano 10 molini.
Presso il paese di Piazza incominciano a fiancheggiare quel fiume pittoresche montagne ofiolitiche a guisa di guglie, le quali continuano ad innalzarsi in figura conica lungo il corso del Serchio fino sotto il castello di Sambuca.
Il patrimonio comunale si compone di beni rurali, dai quali l’Amministrazione ritira annualmente L. 1096,20; di livelli e di censi, che le danno un canone di L. 495,89; e finalmente di una casa costruita da qualche anno per l’uffizio Comunale.
L’Estimo della Comunità di Piazza al Serchio ha una massa inponibile di scudi 27,226,50; oltre ad altri scudi 317,75 di proprietà Demaniali. I contribuenti alla tassa prediale sono 573. Il suo Bilancio preventivo per l’esercizio del 1877, ci dà le seguenti cifre officiali:
1.° Entrate ordinarie ….. L. 6473.34
2.° Spese ordinarie ……. 6682.32
3.° Differenza in meno …. » 208.98
4.° Sovraimposta …… » 2707.05
L’Esattoria Comunale peraltro, rinnovata per un quinquennio nel luglio del 1877, dava per l\’annua riscossione la somma complessiva di lire 29,378,89. Gli elettori amministrativi sono 106, e 56 i politici.
La istruzione elementare veniva maggiormente curata in antico. Difatti nel 1812 vi erano quattro scuole, ed oggi se ne contano sole due, una per bambini l\’altra per le ragazze. Caveant Consules!
Codesti paesi dipendevano dalla Diocesi di Luni-Sarzana, e soltanto nell\’anno 1826 passarono ad appartenere al nuovo Vescovato di Massa, eretto in forza della Bolla di Pio VII del 21 marzo 1822. Per gli affari giudiciari poi tutto questo Comune dipende dal Mandamento di Minucciano.
Nel secolo XIV la Comunità di Piazza si conosceva anche sotto il nome di Pieve di S. Pietro di Castello; così chiamata dal fortilizio esistente sopra il monte di Sala, denominato Castelvecchio, la cui sommità dicevasi Castel d’Angione.
Prima che fosse aperto il passo di S. Pellegrino (il che avvenne verso il 1077) e che Castelnuovo divenisse capoluogo della Provincia, le due fiere di aprile e di settembre, che in progresso di tempo si tennero in questa città, avevano luogo in alcune praterie presso il villaggio di Piazza, in un sito sulla sinistra del fiume di Minucciano, al quale rimane tutt’ora il nome di Mercà di Piazza. Anche ai dì nostri, nel martedì che succede alla festa del Corpus Domini, si fa a Piazza una fiera di bestiami, come ricordo de’ tempi che furono, e dei privilegi e franchigie godute. Vi si teneva pure un mercato settimanale, che andò in disuso.
Gli Arcivescovi di Lucca erano da remotissimi tempi, e sono anche attualmente, Conti di Piazza e Sala, e ritirano da quella Comunità un annuo canone d’ital. L. 44,80.
Il Duca Francesco IV, trovandosi a Lucca nell’anno 1818, confermò all’Arcivescovo Filippo Sardi il titolo di Conte di Piazza e Sala, con tutte le prerogative ed onoreficenze ch’erano annesse a quel grado prima dell’abolizione dei feudi. Il relativo chirografo, in data del 15 aprile, fu accompagnato nel suo originale all’Arcivescovo, con lettera del giorno stesso, dal Governatore di questa Provincia, Marchese Giuseppe Molza, che trovavasi in quella città col suo Sovrano.
Il 3 giugno dell’anno 1430 gli uomini del Comune di Nizzano (oggi Nicciano), di Gragnana, Cortilo, S. Anastasio, Colognola, e S. Michele, appartenenti attualmente alla Comunità di Piazza al Serchio, spedirono Deputati a Firenze per fare atto formale di sommissione a quella Signoria. Dato così un cenno generale della Comunità, non ci condurremo direttamente al capoluogo della medesima; ma, come abbiam fatto nel precedente articolo, ci fermeremo un istante a dare un\’occhiata ai paesi che s’incontrano prima di giungere a Piazza; e pel primo ci viene innanzi Petrognano.

Note

(1) R. Decreto de\’ 15 marzo 1863.