Chiozza

CHIOZZA  (da R.Raffaelli)
Diversi gruppi di case ed altre sparse qua e là per la montagna che sovrasta a settentrione Pievefosciana ai fianchi dell’Appennino, ove scorre l’antica strada Vandelli per S. Pellegrino, formano la frazione di Chiozza, a levante di Castiglione capoluogo del suo Comune, da cui dista circa 4 chilometri.
In tempi non molto remoti quei luoghi erano incolti, e piccolissimo era il numero della popolazione; ma andò crescendo col prendere quelle robuste montanare a nutrire dei gettatelli dagli Ospizi di Lucca e di Pisa, de’ quali la maggior parte cresciuti si trattennero sul luogo, e vi formarono altrettante famiglie.
La cosa andò tant’oltre, che il Governo Estense fu costretto porre un freno a questa importazione di esposti, e con decreto del 10 agosto 1837 ordinò al Municipio di Castiglione di non permettere agli abitanti di Chiozza di ricevere per l’avvenire figli dell’Ospedale di Pisa, e di riconsegnare entro otto giorni quelli che tenevano in custodia, tanto più che giunti ad una certa età eransi dati a disturbare sulla pubblica strada i passeggieri che si recavano a S. Pellegrino e nel Frignano.
Questo termine peraltro fu prolungato a tutto lo stesso anno 1837 a preghiera del Commissario dei RR. Ospedali di Pisa; quantunque il Sindaco pregasse il Governo a revocare l’ordine emesso, asserendo che dalla mancanza di questa industria il Comune aveva una perdita dalle L. 26 alle 30,000, a tanto corrispondendo ciò che ritraevano le tenutarie (1).
A quell’epoca di fatti si tenevano nella frazione di Chiozza numero 74 esposti soltanto dello Spedale di Pisa.
Quel monte, ch’era coperto di castagneti e di boschi, è ora assai ben coltivato e produttivo. Una piccola chiesa sotto il titolo di S. Bartolomeo esisteva fino dal 1168 ed è fra quelle nominate nella Bolla di Alessandro III e soggette al Pievano di Pievefosciana. Fu poi aggregata a quella di San Pietro di Castiglione nel 1391, ed ingrandita nel 1828 e nel 1830; e finalmente ultimata nell’anno 1846 mediante diverse somme elargite dal Duca di Modena Francesco IV.
Alcuni opinano che l\’antica chiesuola fosse eretta (insieme con un Castello che vi esisteva) dalla Contessa Matilde; ma nulla troviamo che confermi tale opinione. Il punto ov’è collocata è elevato metri 925 sul livello del mare.
Un Cappellano Curato, dipendente dal Priore di S. Pietro di Castiglione, abita presso la chiesa, e provvede alla cura spirituale di quella popolazione, la quale ascende a 1260 abitanti, divisi in 175 famiglie, ricoverate in altrettante case.
Alla base del monte di Chiozza incontrasi sulla strada Vandelli il Villaggio di Campori.

Note
(1) Atti Governativi N. 6145 del 1837.