Rontano

RONTANO (da R.Raffaelli)
Salendo il monte, sulla sinistra della Turrite, poco oltre il paese che porta il nome di essa, dopo percorsi 5500 metri, trovasi Rontano, villaggio assai grosso, composto di 81 case unite, con 66 sparse, contenenti 80 famiglie e 345 abitanti. Nel seicento ne contava 390, ed era munito di una rócca. La sua parrocchia sotto il titolo di S. Donato, già filiale di Pievefosciana, è rammentata nella Bolla d’Alessandro III del 1168. Nell’ancona dell’altare maggiore vedesi un quadro del secolo XVI, che è di qualche pregio. Fu fatto venire (per quello che ne dice la tradizione) da Venezia, e credesi del Tiepolo. Rappresenta la SS. Trinità, con S. Carlo Borromeo e S. Donato vescovo. La figura tratteggiata con maggiore valentia è quella del Cristo. Dalla parrocchia S. Donato dipendono gli Oratori di S. Ansano di MeteIIo, e della Vergine del Carmine di Deccio. Rottruda Abbadessa del monastero de\’ SS. Giacomo, Filippo e Ponziano, posto presso la città di Lucca, ai 3 novembre del 923 allivellò la chiesa ed i beni di S. Michele Arcangelo sito loco et finibus Castronom a Romaldo, Roppaldo e Sicolfo; e tra questi beni vi erano pure res illa in loco ubi dicitur RomtanO, finibus Castronovo. Nell\’Archivio di Stato in Lucca oltre questo strumento conservasi pure un sunto dell\’Estimo del Comune di Rontano, cominciato il 15 gennaio del 1329. I più antichi Statuti di esso luogo, che siano arrivati fino a noi, ebbero l’approvazione del Duca Francesco I il 20 marzo del 1654, e furono compilati dal Caporale Andrea di Niccola, Pietro Pierotti, Andrea di Domenico Micheli e Giovanni di Gio. di Francesco Maragotti. Coll\’andare degli anni vennero in più di un luogo modificati e accresciuti.
Al di sopra di Rontano avvi un villaggio denominato Piastrigoli, in vicinanza del quale, nel luogo detto Caffarellaio, trovasi una cava di marmo bardiglio, di un fondo piombo carico, con macchie bianche uguali e minute, che sarebbe certo molto apprezzato, se si potesse mettere in commercio; ma la mancanza assoluta di strade e l’asprezza dei luoghi non lo consentono ancora.