GRAGNANELLA (da R.Raffaelli)
Risalendo la strada Provinciale, sulla sponda destra del Serchio, per metri 2305, fino al Colletto, e quindi abbandonandola per ascendere il colle, che resta sulla sinistra, alla distanza di cinque chilometri da Castelnuovo, trovasi il castello di Gragnanella, composto di 41 abitazioni, con 21 famiglie e 106 abitanti. Ha pure 52 fabbricati sparsi per la campagna, con 16 famiglie e 101 abitanti; sicché la parrocchia ne conta 207. Nel 1600 non ne aveva che 180, e nel 1832 soltanto 157.
La sua posizione è assai amena; fertilissimo il territorio bagnato alle falde dal Serchio; saluberrima l’aria. E’ singolare la longevità che godesi in questo paese, la quale si manifestò sempre anche ne’ parrochi di esso.
Il castello poggia alle ultime pendici del monte Sombra. Vede a levante Pievefosciana, a mezzogiorno Castelnuovo, ed a settentrione gli altri paesi che si estendono fino all\’Alpe di S. Pellegrino. Il tratto di strada che da quella provinciale mena a Gragnanella, è pessimo ed appena praticabile con bestie da soma. In antico faceva Comune a sé, ma col volgere del tempo fu aggregato a Castelnuovo.
La sua chiesa parrocchiale è consacrata a S. Bartolommeo, e se ne fa ricordo, sotto il titolo di S. Bartolommeo de Gragnano, nella Bolla di Papa Alessandro III del 1168 diretta al Pievano di Pievefosciana. Il più antico Rettore di essa, di cui ne resti memoria, è Baldassarre Bartolommei, che venne eletto il 30 ottobre del 1488, e la resse per 37 anni. Egli chiese ed ottenne dal Papa il 30 agosto 1498 anche il Benefizio di S. Andrea di Cerretoli attesa la povertà di quello di Gragnanella (1). Tra’ successori di Lui, Antonio Bertoni di Vergemoli, nominato il primo giugno nel 1612, ebbe fama di uomo assai dotto e fu zelantissimo del bene della propria chiesa, alla quale rivendicò metà dei beni, che eranle stati illegittimamente usurpati, parte per altrui malizia, parte per negligenza de\’ Rettori, che lo avevano preceduto (2). La qual cosa, com’è ben naturale, non mancò di procurargli dispiaceri e pericoli, e finalmente lò costrinse a ritirarsi per qualche tempo da Gragnanella. Il Vescovo di Lucca Alessandro Guidiccioni il giovine, che sommamente lo amava e lo stimava, lo chiamò e trattenne presso di sé. Ricomposte in pace le cose, il Bertoni ritornò all’affetto de’ suoi parrocchiani, ai quali faceva immenso bene, specialmente colla sua singolare carità. Fondò egli l’Eremo detto del Castello, che fu poi soppresso nello scorso secolo. Un altro dei Rettori di Gragnanella, Giovanni Fiori di Valico di Sotto, merita di esser qui ricordato. Dopo avere esso tenuto per vent’anni quella Parrocchia, Francesco IV, che ne apprezzava la non comune dottrina, lo chiamò a dirigere il nuovo Seminario di Castelnuovo e ad insegnarvi la teologia e la dogmatica. Questo paese, volendo erigere una Confraternita nella sua chiesa, ne rassegnava i Capitoli all’approvazione del Governo il 14 novembre nel 1840.
NOTE
(1) Memorie Parrocchiali.
(2) Questo fatto è rammentato dalla seguente iscrizione: D. O. M. | DE ANNO MDLXXXXIII DIE XIII APRILIS ( PRESENS ECCLESIA ESPOLIATA FUIT DE MEDIETATE | BONORUM MALITIA ALIQUORUM ET RECTORUM J NEGLIGENTIA TANDEM DIVINO AUXILIO ET | ILLUSTRISSIMI ET REVERENDISSIMI D. D. ALEXANDRI VIDICCIONI EPISCOPI ( FAVORE RESTITUITA FUIT IN PRISTINU IUS | ANNO MDCXVII DIE XII APRILIS RECTORE ( ET ACTORE PRESBITERO ANTONIO BERTONIO ] DE VERCELLIO.
In essa chiesa leggesi anche quest\’altra epigrafe: STEFANO . DINIO | MILITUM . TRIBUNO | CARPI . REI . MILITARIS . PRAEFECTO ( CAPHERONIAE . QUESTORI ( DEFUNCTO . AN . CIXXXVIII . AVO . B . M . MAXIMUS . P . ANN CICICLIII.