Italiani nel mondo

Italiani nel mondo
Da anni i discendenti di italiani emigrati per lo più nel corso del XIX secolo stanno cercando di ricostruire le proprie origini.
La molla principale è stato il riconoscimento della cittadinanza italiana a chi dimostri di essere discendente di un emigrato italiano: le richieste provengono soprattutto dall’America Latina e frequentemente nascondono un interesse a tornare in Italia in cerca di occupazione o per la speranza di una vita migliore, un ritorno alle origini spesso in condizioni economiche e mentali simili.
Le richieste agli uffici comunali, alle parrocchie per ritrovare il bisnonno o il trisnonno sono continue; talvolta si chiede a caso, a tutti i comuni di una certa zona; non è raro che qualcuno sappia solo che il suo antenato era toscano o piemontese o … e basta.
I comuni e le parrocchie sono andati in crisi: non sono attrezzati per far fronte alla richiesta massiccia, non hanno personale adeguato alle ricerche storiche. Le città o alcuni archivi hanno creato degli sportelli specializzati e così riescono a soddisfare le domande.
Nella nostra Valle mi sembra che nessuno abbia cercato soluzioni; si lavora sulla base della buona volontà  di qualche impiegato, su tempi limitati e si accumulano richieste. Eppure la risposta non è solo un diritto del richiedente sulla base della legge, ma anche un dovere nostro rispetto a chi, andandosene, ha contribuito alla crescita della nostra terra.
Una possibile proposta di soluzione potrebbe essere quella già  scelta dalla Curia: concentrare su Castelnuovo gli archivi storici dei comuni (almeno quelli dell’800), mettere un archivista, chiedere un contributo per le ricerche o comunque avviare attività  remunerative intorno all’archivio.
10 agosto 2007

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